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NASCE UN BAMBINO, NASCE UNA MAMMA: l'inizio di una nuova avventura tra gioia, amore incondiziona


Ancor prima che nascesse il mio bimbo avevo ben chiara una cosa nella mia testa: il momento del ritorno a casa dall'ospedale sarebbe stato un momento unico, emozionante ed intimo, il “taglio del nastro” che avrebbe inaugurato una nuova avventura, quella della vita in tre. Una nuova avventura ricca di tante aspettative, tanti propositi ma anche tante incognite, emozionante e destabilizzante nello stesso tempo.

L'arrivo a casa permette di iniziare la vera, profonda conoscenza del proprio bebè che in ospedale non sempre risulta possibile (chi sceglie di partorire a casa ha il privilegio di iniziare questa intima conoscenza fin dai primi istanti di vita del proprio bambino). A prescindere da dove si ha partorito, è indubbio che i giorni dopo il parto siano per mamma e papà un periodo molto delicato, di assestamento e di adattamento ai nuovi ritmi famigliari, alle esigenze del nuovo arrivato e agli inevitabili cambiamenti all'interno della propria famiglia. In più per la mamma si aggiungono la fatica e la stanchezza del parto (in alcuni casi il dolore dovuto ad episiotomia o taglio cesareo) e tutti i cambiamenti ormonali che possono farla navigare in un turbinio di emozioni contrastanti.

E' quindi di fondamentale importanza che attorno alla diade mamma-bambino ruoti un' atmosfera emotivamente positiva, ricca di tranquillità, di sostegno e di fiducia. In questo senso il papà risulta essere il primo, preziosissimo alleato per la propria compagna e il proprio bambino; è infatti colui che per primo può supportare emotivamente la neo-mamma, ascoltando le sue ansie e preoccupazioni e favorendo la promozione delle sue competenze di madre. Può inoltre avere il ruolo importante di proteggere la coppia madre-bambino cercando di filtrare e organizzare le inevitabili e numerose visite di parenti e amici che, pur facendo piacere, dovrebbero essere limitate e soprattutto scandite nel tempo per non stancare ulteriormente la mamma. Anche suggerire di rimandarle a quando mamma e bimbo saranno più tranquilli può essere una strategia (con i giusti modi e le reali motivazioni nessuno dovrebbe offendersi).

Il partner tuttavia, non sempre può essere fisicamente presente durante tutta la giornata ad aiutare la mamma, principalmente perché deve recarsi al lavoro. Ecco quindi che può venire in soccorso la disponibilità della cerchia famigliare e amicale che può offrire sostegno pratico alla mamma, che in questo modo può dedicarsi completamente al bambino cercando di entrare in sintonia con i suoi ritmi e rafforzando la conoscenza reciproca. Non sempre però la mamma ha il coraggio di chiedere spontaneamente aiuto (anche se stanca e provata) perché vorrebbe apparire sicura di sé e capace di riuscire a gestire in autonomia cura della casa e cura del bambino.

Ecco che rendersi disponibili per alleggerire la neo-mamma dalle quotidiane incombenze casalinghe, aiutandola con la pulizia della casa, con la biancheria, con la spesa, con la preparazione dei pasti o con altri bambini da accudire, è uno dei più utili regali che le si possano fare. Tutto ciò fa in modo che non prevarichino in lei il senso di sopraffazione , di frustrazione e di stanchezza.

Questo aspetto cela tuttavia dei punti critici non di secondaria importanza: i consigli non richiesti, i giudizi e ahimè talvolta anche le critiche che spesso vengono fatte alla neo-mamma e ai suoi modi di comportarsi e di gestire il suo bambino. Tutto ciò rischia di minare la fiducia che la mamma ha nelle sue capacità e di creare in lei uno stato di tensione sicuramente non necessario in una fase così delicata come il puerperio.

Le persone che si offrono o a cui viene gentilmente richiesto sostegno pratico alla mamma dovrebbero invece dimostrare fiducia in quello che fa, sostenendola e incoraggiandola nelle sue scelte e nel suo stile genitoriale; con queste premesse la convivenza risulta equilibrata, tranquilla e sicuramente positiva. E' diritto della mamma mettere in chiaro questi punti importanti. Nei primissimi giorni dopo il parto per esempio la mamma si deve sentire assolutamente tranquilla di allattare il proprio bambino per quanto tempo reputa necessario e tutte le volte che vuole (i primissimi giorni sono fondamentali per un buon avvio dell'allattamento), coccolarlo e tenerlo in braccio ogniqualvolta lo desidera (il neonato viene catapultato dal mondo ovattato dell'utero a quello caotico esterno e il latte, il contatto e le braccia della mamma sono la sua unica, inimitabile protezione) senza che la si accusi per esempio di viziarlo. Nessuno dovrebbe avere la pretesa di sostituirsi a lei nelle cure del nuovo arrivato a meno che sia lei stessa a richiederlo magari per una doccia tranquilla o un breve momento di riposo. Un ottimo modo per coinvolgere le persone che staranno accanto alla mamma durante il puerperio può essere quella di partecipare insieme ad incontri ed eventi sulla genitorialità e sulla gestione del neonato così che si crei nei mesi successivi al parto una costruttiva alleanza.

“Nel momento in cui nasce un bambino, nasce anche la madre. Lei non è mai esistita prima. Esisteva la donna, ma la madre mai. Una madre è qualcosa di assolutamente nuovo”

OSHO

Bibliografia

  • ALLATTARE UN GESTO D'AMORE di Tiziana Catanzani e Paola Negri Edizione Bonomi

  • BEBE' A COSTO ZERO guida al consumo critico per accolgiere e accudire al meglio il nostro bambino di Giorgia Cozza Edizione Il Leone Verde collana Il Bambino Naturale

  • LA DEPRESSIONE POSTNATALE di Fiorella Monti e Francesca Agostini Edizione Carroci – Le bussole


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