La medicalizzazione dell’evento nascita
Negli ultimi cinquanta anni , abbiamo assistito in Italia ad una forte medicalizzazione dell’evento nascita.
In passato si nasceva in casa grazie all’assistenza offerta dalla vecchia “levatrice” , certo in condizioni di vita precarie caratterizzate dalla scarsa igiene, dalla malnutrizione, dall’ignoranza. Nonostante questo la maggior parte delle donne e dei bambini attraversava indenne questo evento. La medicalizzazione dell’evento nascita (nel senso che si tende ad approcciare la gravidanza ed il parto come eventi potenzialmente patologici, quindi gestiti da medici all’interno di strutture ospedaliere mediante l’uso di farmaci e procedure mediche talvolta invasive. Anche quando di patologico non c’è nulla) a cui stiamo assistendo oggi, nasce dall’intenzione di prevenire tutte le insidie ed i rischi che possono celarsi all’interno di questo magnifico percorso; intenzione peraltro lodevolissima se non fosse per il fatto che pian piano tale concetto si è applicato indistintamente a tutte le donne gravide ed a tutti i neonati, senza una reale necessità.
In Italia oggi , a differenza dei vari paesi, una donna in attesa si rivolge rapidamente ad un ginecologo, spesso privato;ma è necessario ricordare una raccomandazione, ampiamente disattesa, fornita dalle Linee guida del 2010 che il Ministero della Salute ha stilato in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, in cui si afferma che “alle donne con gravidanza fisiologica deve essere offerto il modello assistenziale basato sulla presa in carico da parte dell’ostetrica….. Questo modello prevede, in presenza di complicazioni, il coinvolgimento di medici specializzati in Ostetricia e di altri specialisti”. L’ostetrica è il professionista sanitario che assiste e consiglia la donna nel periodo della gravidanza, durante il parto e nel puerperio, conduce e porta a termine parti eutocici con propria responsabilità e presta assistenza al neonato.( D.M. 14-09-1994, n. 740 art. 1).
Una recente revisione della letteratura scientifica paragona l’assistenza in gravidanza offerta dai medici con quella fornita dalle ostetriche. Con queste ultime i risultati sono migliori: meno ricoveri durante la gravidanza, meno episiotomie, epidurali e parti operativi e più parti spontanei per via vaginale; meno parti prematuri e meno possibilità di perdere il bambino prima delle 24 settimane, più successo nell’allattamento.
Negli anni si è passati dunque repentinamente dal parto in casa a quello ospedaliero, dall’assistenza offerta dall’ostetrica a quella offerta dal ginecologo, dalla mancanza di controlli adeguati in gravidanza, dovuti spesso alla scarsità di risorse, ad un eccesso di prescrizioni e di esami. Tutto ciò ha portato ad un aumento enorme degli interventi (tagli cesarei, episiotomie, farmaci e analgesia, separazione madre- bambino) senza che vi fossero dei risultati migliori in termini di salute (per le gravidanze normali) e di vissuto personale, semmai il contrario. Basta pensare che l’italia è il Paese industrializzato con il più alto tasso di tagli cesarei (37% media nazionale).
All’interno di un documento dell’OMS ( Cura nel Parto naturale: guida pratica) è dichiarato “la donna deve avere la possibilità di partorire in un luogo che sente sicuro. Tali luoghi possono essere, nell'ordine, la casa, le case maternità, gli ospedali”. Ad esempio:
Parto a domicilio
Case maternità
Nell’interesse della salute di madre e bambino è necessario disturbare il meno possibile il parto ; attorno alla donna dobbiamo creare un ambiente in cui si senta protetta, circondata da persone che hanno fiducia in lei, che l’aiutano a potenziare le sue risorse, a lasciarsi andare all’istinto. Il dolore diventa di solito tollerabile, gestibile, se la donna si può muovere con libertà, viene coccolata e massaggiata, utilizza le vocalizzazioni, le visualizzazioni e il respiro seguendo i consigli dell’ostetrica, se può immergersi in una bella vasca di acqua calda. Allora il dolore diventa solo una delle componenti di un’avventura che può essere stupenda.Certo, il parto indisturbato può avvenire anche in ospedale, purchè attorno alla donna si crei un’atmosfera intima e l’assistenza sia affidata a un’ostetrica competente e sensibile ma sicuramente la possibilità di avere un parto indisturbato è massima per chi sceglie il parto extra-ospedaliero, in una Casa del parto o a casa propria dove, nella continuità della sua vita, la donna può creare col suo compagno il suo nido. Purtroppo in Italia, a differenza di quanto accade ad esempio in Inghilterra, in Olanda, in Canada o in Australia, il parto in casa è poco diffuso ma le donne che lo chiedono sono in aumento.
Dunque Donne, Mamme, Papà,
riprendiamoci la naturalità del parto, facciamo un tuffo nel passato, chiediamo aiuto all’ostetrica, crediamo nelle nostre potenzialità e viviamo queste meravigliose 10 lune con tutta la naturalità per cui siamo geneticamente predisposte!!!