Displasia Congenita delle Anche
L'UTILIZZO DELLA FASCIA PORTABEBE' IN BAMBINI CON DISPLASIA CONGENITA DELL'ANCA
La displasia dell'anca, o lussazione congenita dell'anca (LCA) o displasia congenita dell'anca (DCA) è uno sviluppo anomalo dell'articolazione dell'anca che porta gradualmente la testa del femore a dislocarsi dalla cavità acetabolare. Ha inizio in epoca fetale e, se non trattata, evolve durante i primi anni di vita con esiti permanenti e invalidanti
L'anca è un giunto a sfera e presa di corrente. La palla, detta testa femorale, costituisce la parte superiore del femore (femore) e la presa (acetabolo) è formata nell'osso pelvico.
In alcuni neonati, la presa è troppo bassa e la palla (femore) riesce a liberarsi parzialmente o completamente.
La displasia dell'anca può essere classificata in base alla gravità
Classificazione di Dunn
Stadio 1: Displasia o Anca instabile (caratterizzata da un acetabolo ovalizzato)
Stadio 2: Sublussazione
Stadio 3: Lussazione Franca
Il 98% dei neonati affetti mostra una lesione di stadio 1.
Per il giudizio quantitativo (misura dell'anca) devono essere considerati gli angoli che formano tra loro:
L'angolo osseo alfa è quello che indica il grado di maturazione scheletrica dell'anca.
L'angolo cartilagineo beta è invece quello che dà un'idea quantitativa della situazione dell'acetabolo cartilagineo, che può presentare delle variazioni di spessore, per compensare l'eventuale difetto di maturazione scheletrica dell'anca.
In base all'angolo alfa si possono definire quattro gruppi principali:
anche normali (stadio 1A, 1B), con angolo alfa maggiore di 60°;
anche displasiche (stadio 2A+,2A-,2B), con angolo alfa tra 50° e 60°;
anche critiche e "decentering hips" (stadio 2C, D), con angolo alfa tra 43° e 49°;
anche decentrate (stadio 3A, 3B), con angolo alfa minore di 43°.
Molto rare sono le anche di stadio 4 ("femore calvo"), in cui non è possibile effettuare una misurazione, poiché i punti non sono più rilevabili per la marcata lussazione e deformazione.
CAUSE
La causa è sconosciuta.
La displasia dell'anca è da considerarsi una malattia ereditaria, alcuni fattori possono però incidere nella displasia congenita dell'anca.
primogenitura (i muscoli addominali della madre sono meno elastici);
gemellarità;
oligoidramnios / anidramnios (scarsa o nulla presenza di liquido amniotico)
presentazione podalica.
macrosomia fetale (feto con peso alla nascita > a 4kg)
SINTOMI
Alla nascita la lussazione dell'anca può non presentare sintomi, ma è rilevabile solo tramite manovre apposite.
Una volta che il bambino comincia a camminare, i sintomi possono includere:
Gamba floscia quando cammina.
Una gamba corta, in modo che il bambino cammina sulle punte da una parte e non l'altro.
Curva inferiore della schiena del bambino verso l'interno.
DIAGNOSI
Ci sono diversi metodi per rilevare lussazione dell'anca; il metodo più comune per identificare la condizione è la manovra di ortolani, un esame fisico delle anche, che comporta l'applicazione di pressione durante il movimento roteatorio.
Il secondo passo per controllare lo sviluppo delle anche è una veloce ecografia di ogni articolazione, in bambini più grandi e adulti invece, si ritiene più appropriata una radiografia.
TERAPIE
Nei casi di displasia lieve è sufficiente utilizzare un doppio pannolino (due pannolini indossati l'uno sull'altro) per tenere le gambe aperte il più possibile.
Nei casi di displasia media diagnosticati entro il primo mese di vita, si utilizzano dei divaricatori a mutandina di materiale plastico da far indossare al piccolo sopra al pannolino.
Se la displasia è più seria o viene diagnosticata oltre il quarto mese di vita occorre utilizzare un divaricatore fisso,che deve essere portato per diversi mesi.
Nel caso in cui la displasia sia molto grave si ricorre all'ingessatura , se non si ottengono risultati soddisfacenti, occorre procedere con un intervento chirurgico per risolvere la situazione. Si tratta di due terapie utilizzate molto raramente, sopratutto grazie alla diagnosi tempestiva che evita il ricorso a questi metodi così invasivi.
L'UTILIZZO DELLA FASCIA PORTABEBE'
Nonostante una credenza comune, portare in fascia non provoca displasia dell'anca, ma è anzi indicato per bambini con anche immature e con displasia, viene anzi considerato un supporto terapeutico.
E' bene però saper scegliere il supporto migliore, i normali marsupi infatti non rispettando la fisiologia delle anche rischiano spesso di peggiorare la situazione.
Immagini tratte da: www.hipdysplasia.org
L'ESPERIENZA DI MARVEL
Marvel, nato a termine con taglio cesareo, peso alla nascita 3,480kg
Già in ospedale la pediatra ha sentito un lieve scroscio nelle anche. Dal controllo ecografico, si è notato uno stadio 2A+ con angolo a 52° a sinistra, ed uno stadio 2C con angolo a 45° a destra.
Dopo pochi giorni al controllo ortopedico gli è stata applicata un ingessatura, con cambio e controllo settimanale.
Dopo 2 mesi circa, alla rimozione del gesso e controllo ecografico, l'anca sinistra appariva completamente rientrata nei limiti mentre l'anca destra risultava ancora leggermente immatura. Il consiglio dato dall'ortopedico è stato l'uso di un doppio pannolino per un paio di mesi, e un ulteriore controllo quando avrebbe cominciato a camminare.
Entrambi gli ortopedici che lo avevano in cura ci avevano rassicurati su un eventuale ritardo motorio sia per quanto riguardava il rimanere seduto che il camminare, identificando normale , l'eventualità di un inizio della deambulazione verso i 18-24 mesi. Effettivamente, abbiamo notato un live ritardo nel rimanere seduto ( verso gli 8 mesi), tutt'altra cosa invece per la deambulazione.
Con l'utilizzo quotidiano dei pannolini lavabili e delle fasce portabebè infatti, a 11 mesi e mezzo Marvel camminava già in completa autonomia. Al controllo, sia l'infermiera che l'ortopedico si sono congratulati con noi in quanto, con la fascia avevamo continuato la terapia permettendo alle anche un perfetto sviluppo e aiutando così Marvel a camminare prima del tempo prestabilito.